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There is no set route, no back up and they all have unsuitably small cars. Add in some of the worst roads in the world and the Mongol Rally is pretty much guaranteed to give you an adventuring kick in the nuts by the time you reach Mongolia.

(non ci sono percorsi impostati, nessuna assistenza e tutti hanno scomode, piccole auto. Aggiungeteci alcune delle peggiori strade del mondo ed è praticamente garantito che il Mongol Rally vi darà una scarica di adrenalina indimenticabile mentre cercate di raggiungere la Mongolia).

Corsa Mongol Rally

Dai quattro angoli d’Europa alla Mongolia, senza regole, itinerari prestabiliti nè vincoli temporali. Attraverso due continenti, 10 stati, alte montagne, deserti, fiumi, incontrando banditi e superando contrattempi di ogni tipo. Il GPS questa volta si lascia a casa per tornare alle care vecchie mappe scolorite e impossibili da decifrare.

E’ il Mongol Rally, una gara di auto non agonistica a scopo benefico nata nel 2004 dall’idea di due eccentrici inglesi, decisi a mettere alla prova la loro Fiat 126 con un viaggio alla volta della Mongolia (non ci arrivarono, al primo tentativo), e che ogni anno spinge centinaia di team di impavidi avventurieri a sfidare la sorte e la strada accidentata e polverosa per raggiungere la sperduta Ulaan Baatar e devolvere i soldi raccolti in beneficienza.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=4VwacRktz2c&feature=player_embedded[/youtube]

La corsa è organizzata dall’associazione non profit inglese “The Adventurists”, il maggiore ente al mondo ad organizzare avventure a scopo benefico, che raccoglie fondi per donarli ad enti caritatevoli. Quest’anno alla partenza della corsa, il 14 luglio 2012 a Goodwood, UK (ma si poteva partire anche da Praga) si sono presentati 879 equipaggi, tra cui anche parecchi italiani.

Con nomi come Ambulanbator, belin Baatar, brai & bei, Khan we do it e Ossi Buchi, macchine scassate (sono ammesse solo vecchie auto con cilindrata massima di 1000 cc) e fantasiosi “addobbi”, i team si sono lanciati alla volta di Praga per ricongiungersi con gli altri e partecipare al mega party di benvenuto organizzato in un castello della Boemia (pare sia tra le feste più folli a cui possa capitare di partecipare!). Una volta recuperati dai bagordi, si riparte scegliendo il percorso che si preferisce; l’unica regola è: ragguingere Ulaan Baatar in tre settimane, cosa del resto per nulla scontata. Dal blog del Mongol Rally apprendiamo infatti che già la prima settimana della corsa è stata segnata da parecchi imprevisti: dalla perdita del bagaglio con documenti annessi al tamponamento contro un muro agli incontri ravvicinati con la polizia e una deviazione inaspettata in Iraq…se volete essere aggiornati sugli ultimi giorni di viaggio e sulle imprese mirabolanti dei partecipanti, potete seguire la pagina web di The Adventurists.

Mongol Rally Come fare per partecipare alla corsa? 500 sterline le mettete di tasca vostra, poi cercate “sponsor” disposti ad abbracciare la vostra causa per raccoglierne altre  500. I soldi verranno consegnati all’associazione che si occuperà di farli arrivare nelle mani giuste, senza sprechi.

Le iscrizioni per l’edizione 2013 sono partite il 23 luglio 2012. Se pensate di volerci provare, iscrivetevi alla mailing list, organizzatevi e seguite le regole che trovate anche sul blog  di The Adventurists.

2 responses to “Mongol Rally: la corsa di beneficienza più pazza del mondo

  1. La traduzione di “kick in the nuts” sarebbe “scarica di adrenalina”?!?!

  2. La traduzione di “kick in the nuts” sarebbe “scarica di adrenalina”?!?!

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